Pierpaolo Spollon debutta in teatro con uno spettacolo straordinariamente insolito, pronto a mostrarsi senza veli.
Tra i più giovani attori delle ultime generazioni, Pierpaolo Spollon è divenuto una vera stella del firmamento nel panorama televisivo, principalmente. Attore di fortunate fiction – si citino Doc Nelle Tue Mani oppure Che Dio ci Aiuti, interpretando lo psichiatra Emiliano Stiffi – a breve torna sul piccolo schermo con la seconda stagione di Blanca – precisamente il 5 ottobre, in prima serata, su Rai1. Forte trepidazione tra i telespettatori, pronti per assistere ad un’eventuale evoluzione nei rapporti tra Nanni – il suo personaggio – e la protagonista.
Nel frattempo, si ravvisa all’orizzonte anche un progetto teatrale molto interessante per l’artista veneto, si potrebbe definire perfino ‘emozionale’. Per la prima volta si racconta, mettendosi ‘a nudo’, dinnanzi al pubblico che lo ha sempre seguito e stimato, scavando nel profondo tra psiche e irrazionalità. Un viaggio unico e irripetibile che lascerà un segno nel cuore dei fan, lasciandosi così coinvolgere dallo spirito goliardico e riflessivo dell’attore.
Pierpaolo Spollon si confessa e porta sul palco le emozioni
Non è la prima volta che Pierpaolo calchi il palcoscenico di un teatro perché pochi anni fa si è reso protagonista di un racconto appassionante – dal titolo 2069: Oltre la Luna – immaginando come sarebbe proseguita la prima avventura spaziale umana.
E adesso ritorna con uno nuovo spettacolo, Quel Che Provo Dir Non So – ancor più originale – scritto e interpretato proprio da Spollon medesimo. Naturalmente, quest’ultimo non ha nascosto la gioia e si è confidato a cuore aperto, raccontandosi.
Ebbene, trattasi di un monologo autoironico ma intimo, portando perfino in scena “il percorso che ho fatto con lo psicoterapeuta per dire quello che ho capito di provare“, così ha dichiarato ai microfoni di Sette de Il Corriere della Sera. Una vera e propria avventura, alla scoperta delle emozioni, soprattutto in una società in cui non si è in grado di attribuirne la giusta importanza, probabilmente perché “non siamo abituati a fermarci, cercare degli strumenti per capire“.
A questo punto, ci prova lui, l’affascinante medico di Doc, cercando di spiegare l’irrazionale nonché tentando di definirlo affinché non se ne rimanga sopraffatti – in particolare con esplicito riferimento ai giovani, ancora ignari dei propri sentimenti. Una missione non da poco, sfruttando il suo mondo interiore, quale punto di partenza: “porto a teatro la mia ansia e vi rivelo davvero chi sono“, secondo quanto asserito a La Repubblica. Non resta che ricordare il prossimo appuntamento ovvero il 18 novembre a Milano presso il Teatro Dal Verme – a seguire Spoleto nel mese di dicembre, tornando nuovamente a Roma il prossimo anno.