Importanti novità potrebbero caratterizzare la legge di Bilancio 2024 in merito alle pensioni anticipate per le lavoratrici, la più recente ipotesi in considerazione è la quota 84 ora al vaglio del governo Meloni.
Per agevolare il pensionamento femminile il sistema previdenziale italiano aveva disposto la misura “Opzione donna” che consentiva di andare in pensione in anticipo rispetto al trattamento previdenziale ordinario.
Tale formula è rivolta a coloro che rispettano determinati requisiti, tuttavia questa presenta dei limiti come ad esempio il meccanismo di calcolo che è quello contributivo e l’erogazione piuttosto in là nel tempo.
Cos’è la quota 84 e come richiederla
Secondo i dati Inps sono uscite con Opzione donna 174.535 lavoratrici con un assegno medio che ha subito una flessione del 39,8% rispetto alla media delle altre pensioni “anticipate” (1.171,19 euro contro 1.946,92 euro).
Pertanto, proprio con l’obiettivo di correggere la situazione penalizzante con la formula di “Opzione donna” il governo sta valutando di inserire nella prossima legge di Bilancio la quota 84.
Si tratta di una pensione anticipata per chi raggiunge l’età di 64 anni e ha accumulato vent’anni di contributi. Tra i requisiti, inoltre, occorre aver maturato un importo minimo di assegno previdenziale che dovrebbe essere 2,5 volte l’assegno sociale (poco più di mille euro).
La pensione anticipata tramite quota 84 potrebbe estesa anche alle lavoratrici con contribuzione antecedente il 1996, a condizione che sia applicato il ricalcolo interamente contributivo della pensione.
In sintesi, quindi, si tratterebbe di un prepensionamento simile alla cosiddetta pensione anticipata contributiva, che prevede come requisiti 64 anni di età e 20 di contributi e non sarebbe necessario aver maturato una pensione almeno 2,8 volte quella minima, la soglia dovrebbe essere abbassata a 2-2,5. Sono attualmente in corso le simulazioni per valutare i vari costi e non è ancora stato definito se quota 84 sostituirebbe opzione donna o andrebbe ad affiancarlo.
Ovviamente per le lavoratrici che sceglieranno di utilizzare il nuovo scivolo ci sarà il consueto ricalcolo della pensione in base al metodo contributivo. Nel caso di Opzione donna, con il pensionamento a partire da 58 anni, questo ricalcolo si è sempre rivelato molto penalizzante sull’assegno pensionistico, con decurtazioni tra il 20 e il 30 per cento. Con il pensionamento a 64 anni, l’impatto potrebbe essere più contenuto.
Quota 84 in pratica va ad aggiungersi alle ipotesi fino a oggi più accreditate, ovvero un ritorno a Opzione Donna (58 anni di età e 35 anni di contributi) e il passaggio a un’Ape sociale rosa cioè anticipo pensionistico. A parità di Opzione donna, Quota 84 consentirebbe di anticipare l’accesso alla pensione solo a coloro che accetteranno il ricalcolo contributivo dell’assegno.