La carta d’imbarco: un documento da non sottovalutare ma soprattutto da non buttare. Ecco il motivo.
La carta d’imbarco è comunemente percepita solo come il pass necessario per accedere all’aereo e trovare il proprio posto a sedere. Tuttavia, la sua importanza va ben oltre questo uso momentaneo. Nonostante il volo sia terminato e siamo diretti verso casa, molti viaggiatori commettono l’errore di gettare la propria carta d’imbarco nei cestini dell’aeroporto, senza rendersi conto dei potenziali rischi che questo gesto può comportare.
Gettare via la carta d’imbarco può sembrare un gesto innocuo, ma in realtà nasconde insidie non indifferenti legate alla privacy e alla sicurezza personale. Questa pratica diffusa tra i viaggiatori può infatti esporre a gravi problemi chi sottovaluta l’importanza di conservare con cura tale documento fino al rientro a casa.
Il codice a barre: una finestra sui dati personali
Uno degli aspetti meno noti della carta d’imbarco è rappresentato dal codice a barre presente su di essa. Questo codice contiene una quantità sorprendente di dati personali del passeggero, che vanno dall’indirizzo di casa all’email, dal numero di telefono fino ad arrivare ai dettagli finanziari utilizzati per l’acquisto del biglietto. Attraverso semplici strumenti informatici, un hacker potrebbe facilmente accedere a queste informazioni sensibili.
Un altro errore comune è quello di fotografare la propria carta d’imbarco per poi condividerla sui social network. Questa pratica, dettata spesso da ingenuità o desiderio di condividere i propri spostamenti con amici e follower, apre ulteriormente le porte agli abusi dei dati personali. Anche se si pensa che le impostazioni privacy del proprio account possano offrire una certa protezione, basta uno screenshot fatto da uno dei nostri contatti per mettere a rischio le nostre informazioni private.
Una volta atterrati e pronti per tornare a casa, è fondamentale trattare la carta d’imbarco con lo stesso riguardo che si riserverebbe ad altri documenti importanti. Invece di disfarsene in modo superficiale, bisognerebbe portarla con sé fino al sicuro rientro domestico dove andrebbe poi distrutta accuratamente. L’utilizzo di un distruggidocumenti sarebbe l’ideale; tuttavia, anche strapparla manualmente in piccoli pezzi può essere sufficiente per prevenire accessi indesiderati ai dati personali contenuti nel codice a barre.
E’ evidente come un semplice documento come la carta d’imbarco possieda una rilevanza notevole sotto il profilo della sicurezza delle informazioni personali. La consapevolezza e le precauzioni adottate dai viaggiatori possono fare la differenza nel proteggere efficacemente i propri dati sensibili da occhi indiscreti o malintenzionati.