All’atto del matrimonio è possibile scegliere se procedere con comunione o separazione dei beni, con i vincoli che queste due implicano.
Tutti gli sposi sono tenuti a scegliere su come procedere dal punto di vista fiscale, quindi il regime patrimoniale che intendono attuare nella loro nuova vita coniugale. Secondo il Codice Civile ci sono queste due possibilità e ognuno può scegliere liberamente.
L’articolo 159 c.c. determina la comunione dei beni come diretta quindi, laddove non si effettui una scelta differente si procede direttamente in questo modo all’atto della stipula, altrimenti bisogna specificare che si vuole la separazione dei beni. Il regime patrimoniale in comunione dei beni prevede che tutti quelli che sono acquistati a partire dal momento delle nozze e successivamente sono al 50%, quindi indipendentemente da chi materialmente li acquista, ognuno detiene una quota paritaria all’altro.
Comunione o separazione dei beni: differenze, quale scegliere
Questo vale sia per i beni che per i debiti. Diverso è ciò che riguarda la persona prima del matrimonio quindi sia i beni che i debiti, questi restano personali, lo stesso dicasi per i beni in successione o donazione che si ricevono durante il matrimonio.
Con la separazione dei beni invece ognuno si tiene i suoi beni e i suoi debiti, quindi nulla ricade sull’altro coniuge, come disposto dall’articolo 215 del Codice Civile. Non ci sono inferenze da parte dell’altro ma questo ovviamente non esime dalla responsabilità verso la famiglia a cui ogni coniuge è tenuto.
La scelta va fatta prima del matrimonio altrimenti si instaura direttamente un regime di comunione. Si può fare davanti al notaio oppure al momento delle pubblicazioni quindi quando si effettua mesi prima la registrazione del matrimonio. In realtà si può fare anche dopo le nozze ma solo davanti al notaio con una convenzione apposita.
Pur non esistendo una risposta univoca alla domanda su quale sia migliore dei due è chiaro che tutto dipende dai propri possedimenti e anche dalla propria condizione patrimoniale. Laddove infatti ci siano attività, beni intestati o qualunque altro prodotto finanziario che possa ricadere sull’altro, sia positivamente che negativamente, sarebbe utile fare una separazione dei beni altrimenti la persona può ritrovarsi con debiti di cui non sa nemmeno la derivazione. Altrimenti si può scegliere la comunione ordinaria con cui si divide tutto al 50%. Questo vale soprattutto in caso di divorzio, infatti sussistono le condizioni per suddividere ogni prodotto, bene, patrimoniale e non che è stato acquistato durante il matrimonio.