Stipendi in calo di 400 euro: le statistiche recenti ci mostrano un quadro allarmante per una delle più grandi città d’Italia.
Tante domande, ma una sola certezza: A marzo del 2024 alcuni italiani pagheranno più tasse rispetto al resto d’Italia. L’addizionale regionale raggiungerà infatti i massimi per ben 2 milioni di contribuenti, che risiedono nella regione del territorio nazionale.
La situazione pare alquanto preoccupante visto che il taglio in questione vedrà la riduzione fino a 400 euro in busta paga rispetto allo scorso anno; dato ancor più rilevante vista l’inflazione che da molto tempo sembra non dare tregua ai cittadini.
Tagli fino a 400 su stipendi e pensioni: a chi è rivolto
La situazione non riguarda solamente i dipendenti, ma anche i pensionati che si trovano già di per sé in difficoltà. Le avvisaglie di eventuali tagli erano arrivate già nel marzo scorso e il Presidente della Regione era consapevole di questo, motivo per cui ha chiarito: “Ci siamo trovati in una situazione precedente disastrosa. Il debito lasciato ammontava a 22,75 miliardi di euro”.
A sentire maggiormente gli effetti di questa crisi è Roma, luogo in cui i cittadini compresi nella fascia tra 15 e 40 mila euro, da gennaio avranno l’1,6% in più di Irpef ogni mese. Lo scenario tuttavia, si ripete in tutta la regione, confermandosi quella che subirà maggiormente le conseguenze. La Regione Lazio attualmente ha 170 milioni di euro che pesano sul disavanzo regionale; cifra che aumenta significativamente le tasse dei lavoratori medi. Si tratta di una notizia inaspettata, visto il recente “Taglio delle tasse più importante degli ultimi decenni”, attuato dal Governo Meloni.
A marzo 2024, rispetto allo scorso anno, i lavoratori medi, in particolar modo chi ha un reddito fino a 25.000 euro annui, dovrà pagare fino a 160 euro in più di tasse. Ovviamente, con l’aumento del reddito anche le spese subiranno una maggiorazione: 320 euro in più se si supera i 35.000 euro. In merito alla questione, Rocca fa appello al Governo: “La situazione Zingaretti ci ha lasciato con dei conti disastrosi e sarà impossibile ridurre la pressione fiscale. Non lo diciamo noi, ma la Corte dei Conti”. Negli anni passati la bastonata dell’Irpef era stata disinnescata grazie ad un apposito fondo detto “taglia tasse”, istituito dalla stessa Regione Lazio. Il provvedimento è stato riconfermato fino al 2022.
Righini dal canto suo afferma: “La sentenza della Corte dei Conti ci ha lasciati con l’amaro in bocca”, sottolineando che significherà affrontare sacrifici a livello regionale. Sottolineando poi che si riterrà necessario “ accantonare ulteriori somme, oltre a quelle previste a causa del disavanzo sanitario ereditato. Ciò vorrà dire altri tagli che incideranno sulla vita dei cittadini. Provvedimenti che avremmo potuto evitare se chi ci ha preceduto avesse rispettato, negli ultimi anni, i rilievi della Corte”.