Confermato l’aumento delle pensioni dal 1° novembre 2023 secondo la prima stesura della Legge di Bilancio 2024, con un mese di anticipo grazie alla rivalutazione degli assegni pensionistici
Tra le novità della Legge di Bilancio 2024 spicca l’incremento delle pensioni che coinvolgerà ben 23 milioni di italiani già dal prossimo mese di novembre, un mese prima dunque rispetto alla previsione iniziale che indicava dicembre come mese in cui si sarebbe verificato l’aumento. Si tratta dell’anticipo della rivalutazione dei trattamenti pensionistici che viene fatto ogni anno per far fronte all’inflazione.
Le pensioni, infatti, subiscono un adeguamento in base all’aumento del costo della vita registrato dall’ISTAT, quindi vengono incrementate parallelamente al crescere del costo della vita, meccanismo definito di “perequazione” delle pensioni, ovvero la rivalutazione dell’importo pensionistico legato all’inflazione.
L’aumento previsto si attesta allo 0,8% e riguarderà tutte le pensioni, con un sistema a scaglioni secondo le regole della perequazione stabilite dalla nuova Legge di Bilancio e il cui obiettivo è appunto quello di mitigare gli effetti dell’inflazione. Si intravede inoltre anche la possibilità di tagli agli adeguamenti delle pensioni d’oro già annunciata dall’attuale governo.
Pertanto, proprio con l’obiettivo di far fronte all’incremento dei prezzi dell’ultimo trimestre, è stato deciso di anticipare di un mese il consueto adeguamento al costo della vita e sostenere quindi i titolari di pensione. L’adeguamento delle pensioni di novembre funzionerà con un meccanismo a sei fasce e quindi non sarà uguale per tutti.
Aumento delle pensioni: chi riguarda e a quanto ammonta
L’incremento delle pensioni verrà applicato a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative e aggiuntive, ma anche le pensioni dirette, quelle di reversibilità e la pensione indiretta.
Gli aumenti delle pensioni di novembre si attesteranno secondo le seguenti percentuali, ma occorrerà attendere le tabelle sugli aumenti pensioni che saranno fornite dall’INPS quando la misura del collegato fiscale della nuova Legge di Bilancio sarà ufficializzata:
- l’incremento sarà dello 0,8% per chi percepisce una pensione fino a quattro volte il trattamento minimo INPS, ossia fino a 2.101,52;
- dello 0,68% per chi percepisce una pensione pari o inferiore a cinque volte il minimo, ovvero tra 2.101,52 euro e 2.627 euro;
- dello 0,42% per chi percepisce una pensione pari o inferiore a sei volte il minimo, ovvero tra 2.627 e 3.152,28 euro;
- dello 0,37% per chi percepisce una pensione da 6 a 8 volte il minimo, ovvero tra i 3.152,28 e 4.203 euro;
- dello 0,29% per chi percepisce una pensione da 8 a 10 volte il minimo, ovvero tra 4.203 e 5.253,38 euro;
- dello 0,25%, per chi percepisce una pensione superiore a 10 volte il minimo, ovvero oltre a circa 5.253,38 euro.